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domenica 8 novembre 2009

Misteri della Provenza: le Tre Marie e Sara la Kali


La chiesa. Punto centrale della piccola città di Saintes Maries de la Mer ha più l’aspetto di una fortezza che di una chiesa propriamente detta. Le origini sono antichissime. In origine c'era una antica oppidum priscum, Ra- Priscum = antico Ra = Dio egiziano? No, dobbiamo qui vedere il suffisso di Sancta Maria de Ratis cioè “radeau” in francese cioè isolotto o barca a punta. Stabilito così che la chiesa risale al vi secolo D.C. dobbiamo accennare che si parla anche in questo luogo di antichi maestri forse in numero di tre che in epoca celto ligure erano venerati dagli abitanti. Il passaggio da Maitre a Maries è breve. E qui arriviamo alle tre Marie. Chi erano? In Italia noi non abbiamo un culto specifico della Maddalena ma questo è diciamo così, di casa in terra di Francia. Si racconta allora che nell’anno 48 D.C. Maria Maddalena con Maria Giacobè, la sorella della madre di Gesù, e Maria Salomè, la madre dei due apostoli Giacomo e Giovanni, accompagnate dalla serva Sara, Lazzaro il resuscitato, Marta e Maximino, fuggiti dalla Palestina, sbarcarono qui dopo un avventuroso viaggio in una barca senza vele e senza remi. Esse avevano portato con se le teste di Giacomo il maggiore e di tre altri innocenti martiri. Reminiscenza dei riti celtici delle teste tagliate? Comunque sia Maria Maddalena se ne andò e rimasero così nel luogo le due altre Marie. Fu fondato prima un oratorio e poi la chiesa odierna. In questa furono effettuati degli scavi nel 1448 per ordine del re René d’Anjou. La chiesa allora era divisa in tre parti. Una navata, una cappella allungata e un coro cui si accedeva solo dalla cappella. Gli scavi furono effettuati nel sottosuolo, si trovò un pozzo e una sorgente di acqua dolce (Sempre si trova dell’acqua in questi antichi santuari) poi fu trovata una testa grossa di uomo racchiusa in un (reliquario?) di piombo, ed infine una piccola grotta con un tumulo, ancora resti di un muro e una piccola colonna di pietra bianca, i resti evidenti del primo oratorio: là c’erano i resti di due corpi che emanavano un odore dolce. Si incominciò allora la venerazione. La grotta era quello che ora è la cripta. Il culto si è perpetuato fino a oggi, Il 25 Maggio e il 22 ottobre le casse e le effigi delle sante vengono riportate al mare e benedette (in una barca che diventa anche arca, che custodisce “arcani” segreti). La chiesa possiede un camino di ronda costruito nel xiv secolo la navata e il coro rientrato sono invece del xii e cosi la cappella superiore che sovrasta il coro ed è dedicata a S. Michele. Nell’abside corre una serie di arcatelle che sono paragonabili al chiostro dell’ala nord di Arles. Torniamo allora alle Marie; poiché la Maddalena se ne era andata e resterà fonte di una venerazione autonoma alla Sainte Baume, si dovette ricostruire la triade delle tre Marie. Ecco allora entrare in ballo Santa Sara, la loro serva, di cui però con gli scavi non si era trovata traccia. La chiesa ha sempre riservato un atteggiamento ambiguo di fronte a questa santa non canonizzata che puzza lievemente di zolfo. Essa è sempre dimorata li, in Camargue, altri attribuiscono una origine egiziana alla sua persona (Ra…) Secondo una tradizione lei aspettò, calmando le acque, l’arrivo delle sante , furono scoperte anche le sue reliquie nel 1496 e per gli zigani diventò Sara la Kali reminiscenza della dea Kali venerata in India da cui gli zigani dovrebbero aver origine. E' curioso notare che le immagini delle sante rimaste in loco, sono amputate della testa. Curioso perché avevano avuto tanta cura nel riportare in Francia le teste dei martiri…La statua di Sara che si trova nella cripta è composta di due parti, la testa, di plastica e non di legno è più piccola e il corpo è stato dipinto di nero (vergine nera) e da veramente una impressione strana, claustrofobica , entrare in quella cripta calda, opprimente con il fumo dei ceri accesi, e questa immagine, quasi luciferina. Torniamo ora a Maria Maddalena e a Lazzaro. Essi se ne erano andati a predicare dalle parti di Marsiglia. Si dice anzi che la barca delle tre Marie, molto più probabilmente , fosse attraccata inizialmente nell’ansa della Santa Croce a le Couronne, vicino Marsiglia . Sappiamo che Maria Maddalena andò a predicare alla Sainte Baume. Ai suoi ultimi giorni discese nella pianura e fu comunicata da S. Maximin poi morì. i corpi di Maddalena e di S. Maximin furono scoperti nel 1272 da Carlo II d’Anjou principe di Salerno. Dopo aver aperto alcuni sarcofagi tra cui quello di Maddalena, si volle andare più oltre. Fu scoperto un altro sarcofago da cui veniva un odore meraviglioso. Furono chiamati vescovi e alti prelati e si apri questa tomba, fu trovata una iscrizione in papiro che affermava che il corpo era stato sepolto qui in segreto nell’anno 710 per preservarlo dai saraceni. Carlo I , padre di Carlo II o di Salerno, che ancora regnava, fece adornare la testa della santa con una corona, che restò in loco sino al 1793 quando fu requisita da Barras. Carlo I fu poi fatto prigioniero in Sicilia nel 1282 e morì poi a 61 anni. Il principe di Salerno il futuro Carlo II, fu fatto prigioniero a sua volta e passò quattro anni in prigione in Aragona. Al suo ritorno al potere nel 1295 su beneplacito di Bonifacio VIII costruì la famosa basilica di s. Maximin.


Torniamo ora approfonditamente su Sara. Secondo alcune tradizioni zigane Sara la nera regnava già in Camargue quando la barca con le tre Marie approdò. Il nome stesso di Sara la Kali significa appunto La Nera o la Zigana. Ma gli zigani vennero in Provenza solo nel 1419 ed allora come spiegare questa tradizione e raccordarla con quella delle tre Marie? A meno che non si tratti di un’altra tradizione quella che collega un’altra Maria, Maria l’egiziana o Maria la nera che si festeggia lo stesso giorno di S. Zosimo. La leggenda che li lega narra di una anima che gli apparve , interamente nuda, di una peccatrice, che ebbe la sua redenzione pregando Maria. Zosimo chiese aiuto al cielo, che gli fece arrivare un leone che con i suoi artigli apri la tomba dando la pace all'anima inquieta. Ci si può domandare allora se queste credenze arcaiche non si siano mischiate in qualche modo con quelle degli zingari, e dobbiamo ancora ricordare lo strano rapporto di queste genti con l’oriente. In sanscrito infatti sara significa movimento e queste popolazioni si identificano proprio per il loro eterno movimento. Sara la kali , la nera era comunque una delle Madonne Nere , queste enigmatiche Madonne il cui culto sorse nel Medioevo e che creano ancora imbarazzo alla chiesa ortodossa . In genere le loro effigi si sono ritrovate per eventi miracolosi . Si spiegava la loro origine razionalmente con il fumo dei ceri o l’ossidazione ecc, cioè cause naturali ma invece molte erano intagliate volontariamente in legni neri e colorate deliberatamente. C’è da pensare allora che il loro culto sorpassi quello della madre di Dio e sia il retaggio di una devozione più antica legata alla fertilità alla gran madre Terra a quelle forze vivificatrici che tanto sentivano i nostri avi e li collegavano alle cavità interne della terra , alle caverne e alle effigi della Dea Madre.

Fabrizio Frosali

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