Il castello di Montsegur e i cavalieri rossi.
Montsegur, Mont-segur, Mont-salvat quante cose ci sono da scrivere su questo castello…. Qui è impossibile citarle tutte. Ci sono libri e libri sull’argomento, ognuno può scegliere i testi che preferisce, da quelli: -di stretta osservanza storica, che ci raccontano allora la storia dei catari, che ne fecero un centro della loro religione, e resistettero per lungo tempio all’assedio, di come ad un certo punto a causa della conquista di un punto avanzato del monte da parte di montanari baschi, la difesa, divenuta ormai impossibile, i catari chiesero ed ottennero una lunga tregua che servì loro per festeggiare una loro particolare ricorrenza e, alcuni dicono, per prepararsi a mettere al riparo qualcosa di prezioso che poteva essere il Graal. E’ storicamente accertato che mentre praticamente tutti i catari andarono volentieri al rogo (si vede ancora oggi una radura che è chiamata il campo dei “cremats”) alcuni riuscirono a fuggire calandosi con delle corde lungo la vertiginosa parete nord.. Questo ha dato adito a molte dicerie, ad esempio che il Graal possa esser stato salvato e portato nel Castello di Usson o a Montreal de Sos o in altri luoghi. -sempre rigorosamente basati su rilevazioni reali ma col tempo divenuti datati in seguito a nuove scoperte che hanno messo in forse le osservazioni iniziali. Mi riferisco alle opere di Fernand Niel, che fu il primo a formulare l’ipotesi che Montsegur fosse una specie di tempio solare e che le sue dimensioni fossero state progettate ad arte proprio in questa funzione. Niel ha poi ritrovato (o creduto di trovare..) conferme della sua ingegnosa intuizione in altri castelli catari, tra cui Queribus: essendo uno storico di vaglia, ma volendo anche verificare esattamente i dati da lui intuiti si è anche calato, come fecero i catari fuggitivi, con l’aiuto delle corde, dalla parete nord. In sostanza egli, notando alcune posizioni particolari del sole in concomitanza dei solstizi che fornivano dei particolari allineamenti con dei punti particolari del castello e con l’ubicazione delle finestre, ha dedotto che i catari adorassero in qualche modo il sole e avessero bisogno di ritrovarlo anche in una giornata coperta di nubi, o magari in una sala completamente oscura (Vedi Queribus). Negli ultimi anni, prima della sua morte, alla luce di nuovi rilevamenti che hanno dimostrato come ben poca cosa rimane dell’epoca catara in “tutti” i castelli dei cosiddetti eretici, è stato costretto a rimangiarsi un poco le sue teorie, pur ribadendo l’esattezza delle sue misurazioni; le sue intuizioni restano quindi un campo affascinante di studio, peccato che… - che espongono teorie incredibili pur fornendo anche elementi storici che sarebbe bene verificare. Sapete o dovreste sapere che Montsegur è stato identificato da Otto Rahn come il castello del Graal, nel suo fascinoso e ammaliante libro “Crociata contro il Graal “ che è bellissimo; peccato che anche lui dice cose in parte inesatte. Rahn vede Monstsegur come il castello del Graal, in quanto ritrova delle assonanze tra alcuni nomi di personaggi storici e il nome stesso del castello, con quelli apparsi nel “Parsifal” di Wolfram von Eschenbach (Montsegur-Montsalvat –De Pereille-.Perilla ecc) in cui come si ricorderà il graal era custodito dai cavalieri templari. Peccato non si sia accorto che il romanzo in versi è stato scritto “prima” (tra il 1195 e il 1216) degli avvenimenti della crociata anti catara. Di Otto Rahn si perdono le tracce alla fine della guerra ma Christian Bernadac pensa che la sua morte sia stata uno stratagemma e che possa essere riapparso nelle vesti di Rudolf Rahn ambasciatore tedesco a Roma poi morto nel 1974 ….. (vedi “Le mystère Otto Rahn”, fascinoso ed introvabile volume di quasi 500 pagine che riporta anche molti pezzi di Antonin Gadal, il padre del catarismo). Comunque sia il libro di Rahn suscitò scalpore nella Germania nazista. Himmler stesso organizzò una spedizione nella Francia occupata ed il castello fu invaso dalle SS che fecero pare alcuni scavi ed ecco che compare un volume….…. Che accanto a cose verissime ne descrive altre di difficile attendibilità: in “Emerald cup, ark of Gold” uscito nel 1991 il colonnello americano Howard Buechner, basandosi su fonti tedesche, afferma che le SS in breve tempo trovarono il Graal! Il capo della spedizione doveva essere Otto Skorzeny, colui che aveva liberato Mussolini dalla prigionia del gran sasso. Faccio qui notare che Buechner non fornisce alcuna prova che Skorzeny fosse stato al comando del gruppo nazista. Egli lo deduce solo da alcuni elementi. Comunque sia il ritrovamento del Graal è descritto in questi termini: Skorzeny, da uomo pratico, pensò subito che il tesoro dovesse essere nascosto nel posto più impensabile di tutti: poiché la fortezza era assediata da tre lati,i catari avevano solo la via di fuga della parete nord. (Vi dico a questo punto che non è vero: Montsegur “sembra” inaccessibile, ma Fernand Niel ha percorso la montagna in tutti i sensi e ha accertato che i catari potevano in ogni momento fuggire per vari sentieri, il monte è semplicemente troppo grande per poter essere assediato completamente senza alcuna via di fuga) Detto fatto, Skorzeny e i suoi uomini trovarono un sentiero che portava nelle montagne “più alte”. Ad una sconosciuta distanza da Montsegur, un’entrata fortificata ad una gran grotta: forse era quella di Bouan, famosa turisticamente parlando. Vicino a questa era il monte chiamato la Peyre e vicino alla vetta un’altra grotta ed è qui che fu trovato il tesoro il 15 marzo 1944!. Skorzeny il giorno dopo lanciò questo criptico messaggio a Himmler “Eureka” firmato Scar. Mi fermo qui: Se volete sapere le ulteriori vicissitudini di questo Graal e di dove potrebbe essere oggi, vi invito a leggere una critica al volume di cui ho appena parlato in “Sacred tresure,.secret power” (L’enigma dell’oro scomparso) di Guy Patton e Robin Mackness; costoro fanno entrare nella mitologia del Graal e di Rennes le Chateau anche la sistematica distruzione compiuta dai tedeschi del villaggio di Oradour, quattro giorni dopo lo sbarco in Normandia! Ma le fosche trame naziste non sono finite perché…
… A MONTSEGUR, ATTENTI AI CAVALIERI ROSSI!
Questa notizia può far sorridere, ma ha dell’incredibile: nel 1978 le agenzie giornalistiche battevano questo dispaccio: “Le pietre del castello di Montsegur spariscono…” In effetti pare che ogni anno, esattamente il 22 maggio, anniversario della morte di Wagner, intorno a Montsegur si svolgono strani pellegrinaggi di uomini che vestono per lo più una tuta rossa e che arrivano con grosse auto con targa tedesca. Questi personaggi, denominati cavalieri rossi, vanno al castello e ne prelevano alcune pietre che poi portano via con le loro auto . Pare che la destinazione delle pietre asportate sia la Foresta nera dove questi strani figuri avrebbero intenzione di ricostruire il castello per i loro strani riti: Dunque se visitate Montsegur, guardatevi attorno! (La notizia , oltre che nella stampa locale si può trovare anche nell’introduzione all’edizione italiana di “La corte di Lucifero”, il secondo libro di Otto Rahn, che è molto meno bello del primo, ma comunque meritevole di lettura)..
Fabrizio Frosali |
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