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martedì 17 novembre 2009

misteri della PROVENZA:. il priorato di CARLUC


(Le prieuré de Carluc)
Parola strana. Evoca echi che provengono dalla notte dei tempi, quando il mondo era giovane e la magia permeava tutte le cose.
A Carluc c'è tutto: rocce, acqua, vegetazione, bosco sacro, cappelle sacre, resti di un castello, tombe rupestri, segni lasciati dai templari, abitazioni di eremiti, segni del maestri costruttori, mistero.
Carluc è uno dei luoghi più importanti della Provenza per gli amanti degli alti luoghi antichi, i certi, i galli, la storia dimenticata, gli enigmi.
Eppure a volere la visita si può limitare a qualche minuto, se gli occhi si usano solo per vedere, in quanto in pochi metri è concentrato un numero enorme di topoi. di simboli, ma se si usano gli occhi per osservare, non solo per visionare meccanicamente le cose, e si ha una mente per organizzare e catalogare . e un'anima per ascoltare I sussurri che in questo luogo magico ci porta il vento che stormisce tra gli alberi, con le orecchie attente alle mute richieste che ci arrivano dalle tombe senza nome allineate con ordine o disperse a casaccio come viene, voci deboli che ci chiedono di non dimenticare e, allora davvero possiamo assorbire il sito, diventare tutt'uno con l'acqua che scorre dalla sorgente sacra, fonderci con le mute rocce e i resti di colonne e statue che ancora si trovano incredibilmente nel magico posto, integrarci con esso ed allora sicuramente il richiamo che ci verrà alfine fatto di allontanarci e ri¬prendere la nostra vita quotidiana, arriverà troppo presto.
Carluc è un luogo che è stato scoperto e aperto al grande pubblico solo recentemente. Gli scavi sono stati effettuati negli anni 60 e tutto sicuramente non è ancora venuto alla luce. Il sito, sembra sia stato abitato da almeno duemila anni: alto luogo druidico. confer¬mato da una sorgente che non cessa mal di buttare e da una grossa pietra utilizzata forse come altare per sacrifici. A ben guardare ci sono i resti di tre chiese, ma solo una è
relativamente ben conservata: la più antica, stabilita semplicemente come una cellula rupestre, era dedicata a S. Pietro, già nominata in un carteggio del 1011 che nomina anche l'arcivescovo Achinric.

Degno di nota é l'altare che si volge stranamente ad ovest e non ad est come di consueto. Carluc fu ceduta tramite bolla del papa Gelaso II all'abbazia di Montmajour negli anni 1114 o 1118. Veramente in un altro documento ho trovato che esiste una bolla di Leone VII che già nel 964 faceva dono del monastero abbandonato di Carluc agli stessi monaci di Montmajour, testimonianza questa di come sono condotte le ricerche e di come i vari ricercatori ( e mi ci metto anche io), riportino i dati senza controllare. La chiesa attualmente rimasta è la seconda:quella dedicata a Notre dame. Ci sono poi resti di un'altra dedicata a S. Giovanni Battista Ma la necropoli è più antica data dalla fine dell'età merovingia, anno 751. la galleria sepolcrale che ancora conserva parti della volta era un antico luogo druidico che sbocca su una sorgente sacra, la sorgente di lunga vita .
Chi cerca i templari non resterà certo deluso: nella cappella, che si apre solo su richiesta, si può rimarcare l'agnello di Dio che porta la croce, con accanto il simbolo del tempio, un'altra croce templare è visibile nell'interno della gallerìa, nel punto di uscita, ma sicuramente ci sono altri segni.
Per chi sa cercare infine si può trovare il sigillo di Salomone, impresso dai maestri costruttori della chiesa in un angolo nascosto.
Il luogo era una tappa per i pellegrini sul Cammino di Santiago, ma dopo il MedioEvo cadde in decadimento e addirittura la cappella superiore, meglio conservata, fu adibita a stalla da un agricoltore nel XVII secolo.

Fabrizi0

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