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domenica 24 novembre 2013

PREMIO IORACCONTO 2013 - Terzo Premio sezione fantasy - IL SARCOFAGO DEI GARAMANTI

Ed ecco qua: Il mio racconto "IL SARCOFAGO DEI GARAMANTI" avente per protagonista il mio personaggio Krane (Vedi romanzo omonimo) ha vinto il terzo premio per la sezione fantasy al premio Nazionale IoRacconto 2013! Posso ritenermi soddisfatto, essendo la prima volta che partecipo ad un concorso letterario. 
Ecco qua il link dove potete leggerlo:      http://salgariana.blogspot.it/

Nella foto: il sarcofago che si trova della piramide di Cheope, che viene anche menzionato nel mio racconto.
FABRIZIO FROSALI
Ed ecco qua:  Il mio racconto "IL SARCOFAGO DEI GARAMANTI" avente per protagonista il mio personaggio Krane (Vedi romanzo omonimo)   ha vinto il terzo premio per la sezione fantasy al premio Nazionale IoRacconto 2013! Posso ritenermi soddisfatto, essendo la prima volta che partecipo ad un concorso letterario. 
Quando disponibile vi fornirò il link dove potrete leggerlo, se vi va, on line, (E compararlo, perchè no, col primo e secondo premio assegnato).  Ogni commento da parte vostra sarà gradito.
Nella foto: il sarcofago che si trova della piramide di Cheope, che viene anche menzionato nel mio racconto.

lunedì 18 novembre 2013

Finalista al Premio "IoRacconto 2013"

Il racconto incentrato sul mio personaggio Krane, protagonista anche del romanzo dal medesimo titolo, è entrato tra i finalisti del premio.

Ne allego qui una parte.  Dopo la premiazione potrete leggerlo per intero.
Il personaggio dell'ilustrazione, disegnato da Steranko, rappresenta El Borak una delle mie fonti di ispirazione per Krane e molto simile a lui come look fisico ed ambientazione.  (El Borak è un personaggio di Robert Howard)


IL SARCOFAGO DEI GARAMANTI

.... 
In pochi attimi, ma che a lui sembrarono lunghi come ore, vide la nascita dell'Universo, con strani bolidi che emergevano da qualcosa che non seppe individuare e che non erano tutti sferici, e poi subito dopo, scene di battaglie, battaglie a non finire. Riconobbe gli eserciti d’Alessandro alla conquista dell'India, legioni romane attaccate sotto il vallo d’Adriano, templari sgozzati dopo la battaglia di Hattin, il crollo della torre Maledetta. Vide questo e molto altro. Come sapeva e poteva riconoscere le cose che la sua mente vedeva? Lo ignorava, ma qualcuno o qualcosa gliele suggeriva, come se lui fosse stato presente ad ogni avvenimento. Ed ancora fu presente al rogo dei perfetti a Montsegur e a quello di Giovanna d'Arco, anche se in questo caso non poté vedere bene in volto la pulzella che bruciava. E sempre in quelle visioni osservava simboli religiosi, molte croci sicuramente, ma ebbe anche visioni della Kaaba alla Mecca in mezzo a migliaia di moltitudini oranti e una dea sanguinaria indiana con molte braccia ed una collana di teschi... Poi le allucinazioni cessarono e Krane fu preso dal fortissimo desiderio di sdraiarsi in quel sarcofago e continuare a godere delle visioni magiche che gli erano apparse. Stava per infilarcisi, ma ... 

FABRIZIO FROSALI

domenica 11 agosto 2013

Castello di PUYMARTIN - Il gabinetto dei simboli (Serie misteri del PERIGORD QUERCY)

Puymartin è ricordato non solo per il fantasma della Dama Bianca, ma anche per il suo gabinetto esoterico dei simboli. Ho avuto la fortuna di vedere il vero gabinetto, che non è visibile sempre nelle visite guidate, in quanto è una stanza molto piccola. Infatti,  se ci sono molti visitatori viene fatto osservare un DUPLICATO, approntato in un'altra sala del castello. Ho fotografato anche tutti i simboli e qui ne potete vedere alcuni.
  Questa era una camera di meditazione e davvero, in essa, io che di solito sono refrattario a percepire certi messaggi, qui ho sentito invece qualcosa di strano, senz'altro il desiderio (inappagato) di potermi fermare di più e riflettere su cosa vedevo, magari cercare che so, qualche arcana porta segreta di accesso ad altri mondi o forse semplicemente un'illuminazione.   I simboli presenti nella stanza sono:

Argo dai cento occhi
Bellerofonte su Pegaso
un sacrificio a Bacco
Perseo e la Medusa
Meleagro ucciso dalla madre
Memnone e il sole
Dafne e il sole
Eolo dio dei venti

Ma a questi simboli io ne aggiungerei un altro che si trova nella stanza da letto che precede la camera di meditazione.
Il quadro in questione, questa volta a colori, rappresentava ancora una volta Dafne ma nel 1800 la fanciulla che era nuda, è stata ricoperta ed il quadro modificato per far si che rappresenti invece LA MADDALENA,   con  tanto di mano appoggiata sul teschio, crocifisso occultato ecc.    Una cosa che avendo tempo sarebbe da indagare... se non ci fossero altri stimoli, altri misteri forse più interessanti...
Le immagini che vedete rappresentano Dafne/Maddalena,  Perseo con Medusa  ed Eolo che è stato fornito di OTTO dita per mascherare  la sua virilità  (Anche qui un ritocco ottocentesco!)...   

domenica 4 agosto 2013

Il fantasma della Dama Bianca al castello di PUYMARTIN (Serie misteri del Perigord/Quercy)

Come promesso arriva uno spot sulla Dama Bianca e sul suo fantasma che frequenterebbe il castello di Puymartin .   Ahime, arrivati nel posto apprendiamo che il fantasma uscirebbe verso mezzanotte, dunque è improbabile incontrarlo durante una delle visite guidate...   Comunque il castello è interessante anche per altre ragioni che inserirò in altra voce,
anche per inserire le foto. La dama bianca sarebbe Thèrese de saint Clar, che il marito geloso, sospettandola d'infedeltà, avrebbe rinchiuso nella torre nord per tutta la vita. Abbiamo potuto visitare la camera dell'infelice, che veniva nutrita tramite una botola che si apre nel soffitto. Si dice che lei sia ancora sepolta lì
, nel muro accanto alla porta attuale di accesso e ci viene mostrato il punto (vedi mia foto) . Alla mia domanda se sono state fatte indagini o prospezioni atte ad individuare se veramente li è sepolto qualcuno, mi è stato risposto di no e che il proprietario (Il castello è privato) non ha questa intenzione. Contentiamoci per il momento di questo ...

martedì 30 luglio 2013

LA LEGGE DELLA SERIE ovvero TRACCE INVISIBILI DI PRINCIPI INTROVABILI

Un noto proverbio dice  "Non c'è due senza tre"; cosa voglia significare è piuttosto ovvio, ed è molto generico, ma che le cose accadono e si innesti una serie di avvenimenti simili, questo è inspiegabile. Facendo riferimento ai due casi simili di incidenti ferroviari accaduti in questi giorni e all'incidente al bus nel nostro paese, che ha prodotto diversi morti, ho scritto che erano evidenze che si era innestata una serie.
Ma io  non mi sono inventato la cosa.  E' purtroppo una naturale tendenza dell'uomo, quando non capisce perchè avvengono certe cose, attribuire il tutto alla casualità.  Sembra invece che non sia così.
Già l'arcinoto Carl Gustav Jung a suo tempo inventò il termine sincronicità volendo indicare con esso  dei legami ancora inspiegabili tra eventi fisicamente indipendenti . Termine simile a coincidenza che vuol dire "verificarsi simultaneo di eventi non collegati in senso casuale.

Ma fu l'austriaco Paul Kammerer il primo a studiare scientificamente la cosa . Si mise ad annotare nei parchi di Vienna tutte le persone che gli passavano davanti divise per sesso, età, abbigliamento , se avevano il cappello, la barba, ecc. . Bene i risultati furono che frequentemente se ad esempio passava un uomo con la barba ed il bastone si poteva esser certi che dopo poco ne sarebbe passato un altro.
Kammerer chiamò questo fenomeno "la serie" ed era convinto che alla base di questo ci fosse un principio cosmico sconosciuto.
Più avanti a Kammerer si spinse Wolfgang Pauli, premio Nobel per la fisica nel 1945, che teorizzò:
"le coincidenze sono manifestazioni di un principio universale difficilmente comprensibile che opera in maniera del tutto indipendente dalle leggi della fisica a noi note. Sono manifestazioni di una forza misteriosa che cerca di dare un proprio ordine alla vita umana, insieme con  la telepatia e la precognizione."

Ed allora vi invito ad un esperimento:  fate anche voi come Kammerer, io l'ho fatto diverse sere, uscendo a frescheggiare dal caldo estivo.  Seduto su una panchina, osservo chi mi passa davanti in un senso e nell'altro. La sera estiva ci sono persone di tutti i tipi.  Bene, vi assicuro che i risultati saranno sorprendenti...















Ecco quindi che il nostro orgoglio,  la nostra pochezza umana   

lunedì 29 luglio 2013

Appunti su...DOMME prigione dei templari

Nel luglio 2013 , pochi giorni fa dal momento in cui scrivo ora, ho visitato la prigione dei templari di DOMME. Devo dire che sono rimasto profondamente deluso. Non per i graffiti templari, che anzi sono stati spiegati dalla guida in modo esauriente, ma per altre cose.   Intanto c'è da premettere che Domme è il luogo dove i segni lasciati dai templari arrestati sono più facilmente leggibili ed interpretabili. Anni fa visitai anche Chinon, l'altro "grande" luogo dove i templari lasciarono le loro testimonianze, ma i graffiti non erano "visibili" come quelli di Domme.    Erano però "fotografabili",e mi spiego.  Per Domme la visita va prenotata. Bisogna essere in numero ristretto perchè le due torri sono piccole . Una non viene fatta visitare, perchè ci vien detto che lì i graffiti sono pochi. L'altra , quella di destra entrando nel villaggio, ha i graffiti dappertutto. Immediatamente appena entrati, in un gruppo di una decina di persone , ci viene detto che non possiamo far foto o film. Alle mie rimostranze la guida ha obiettato che lo fanno per conservare la "purezza" dei graffiti, in quanto genuina testimonianza dello spirito templare. Il pubblicare foto in internet secondo l'ufficio del turismo, potrebbe far diffondere ancor più teorie e storie strampalate sui monaci guerrieri.  Io ho replicato dicendo che proprio con questo comportamento si alimentano le voci di presunti complotti o segreti detenuti dai templari, anche perchè NON ESISTE IN FRANCIA un libro o una pubblicazione che parli specificatamente dei templari detenuti in Domme. Perchè non viene fatta, visto che Domme è il luogo più impoortante per ciò che riguarda la simbolica templare? Vien da pensare che si voglia nasconder qualcosa... Altro punto di non risposta se non generica. Il vietare le foto inoltre non è dovuto allo scopo di salvaguardare i reperti, visto che i graffiti sono incisi sulla pietra, (dunque non deteriorabili dai flash e tantomeno dagli scatti fotografici) poichè la  torre manca di copertura, è esposta quindi alla pioggia e ai venti che hanno già fatto sbiadire la traccia di alcuni graffiti.  Pare quasi che VOGLIANO che questi segni siano cancellati, in quanto basterebbe una semplice copertura anche di plexiglass ad un costo modicissimo.    La guida comunque, stando attenta che non ci avvicinassimo più di tanto alle incisioni, li ha commentati tutti (i più importanti) ed ha confermato che sono in sequenza cioè vogliono comunicare qualcosa che per ora è indecifrabile. Il canonico Tonnelier, l'unico che ha scritto sui reperti, sulla rivista "archeologia", ne fece il calco di tutti.  Ho potuto vedere nelle copie della guida anche quello che raffigurava la croce, con Giuseppe di Arimatea che raccoglieva il sangue di Cristo, ma in loco questo graffito, forse il più importante e l'ultimo della serie, non c'era più. La guida ha detto che col tempo si è cancellato, ma ispezionando la pietra io l'ho trovata perfettamente liscia, come se fosse stato deliberatamente eraso. Infine altro elemento sconcertante: alla fine della visita, come detto esaustiva nella descrizione dei graffiti esistenti nella rotonda della torre,( le cui immagini sono comunque visibili in rete, basta cercare un pò,) ci viene concesso di infilarci per un brevissima occhiata in un piccolo corridoio, 7 o 8 metri, che portava all'unica latrina (Sì, i 60 o 70 templari erano ammassati come delle bestie  in quella torre che come ho detto era già piccola per noi dieci).  Ebbene quel corridoio, anche quello, è tutto ricoperto di graffiti, che ovviamente non vengono illustrati né raffigurati in qualche pubblicazione.
 Ed ora uno scoop.  Se ci andate, guardate in basso nel corridoio a destra entrando. C'è una pietra che è un pò sopraelevata e forse serviva da sedile. Ebbene questa ha lungo un lato tutta una serie di punti scavati, che a me ha ricordato le famose dita del diavolo, presenti in un muro esterno della cattedrale di Pisa. Questi sono identici e non so proprio dirvi se si tratta di una malformazione della pietra od altro. Qualcuno di mia conoscenza scriverebbe che trattasi sicuramente di scrittura o puntatura ermetica. Mi asterrò dal farlo.  Allego a questa mia anche una foto dell'interno della rotonda (dove sono i graffiti) ripresa dall'esterno  da una feritoia esistente. Non vedrete i graffiti, ma fidatevi, sulla parete ci sono.  Per le foto dei graffiti potrei fornirvi un link ma non lo farò. Se siete veramente interessati penso mi avrete seguito fin qui e magari li avete già visti . Al limite  potete chiedermelo direttamente !





domenica 21 luglio 2013

L'Arca dell'Alleanza al castello di COMMARQUE ? (serie misteri del Perigord Quercy)

Come avevo promesso, di ritorno dal mio viaggio nel Perigord, illustrerò nei prossimi post quanto di strano e misterioso ho potuto riscontrare. Inizio in ordine cronologico, col castello di Commarque, che è una splendida rovina situata su un promontorio roccioso nel mezzo di un paesaggio incantevole. Alla base dello zoccolo roccioso su cui si erge il castello, vi sono innumerevoli ripari TROGLODITICI, abitati dall'uomo sin dalla preistoria. Per arrivare alle rovine dobbiamo percorrere un sentiero nel sottobosco, fortunatamente ombreggiato di circa 1 km.  Questo aggiunge una dimensione in più al fascino che il luogo ha di per sé.  Per la storia del castello nel sito vi verrà data una cospicua guida (da riportare ) ma non ci sono pubblicazioni da acquistare, e nemmeno è vedibile il blasone la cui immagine vedete sopra.   Quanto di misterioso c'è qui, viene forse volutamente occultato, perchè il luogo, bello di per sé attrae molti visitatori, e forse molti non amano le storie cupe e tenebrose che invece sono il pane quotidiano di chi legge siti come questo.  Allora, tralasciando i molti avvenimenti storici succedutisi posteriormente, risaliamo agli inizi e scopriamo che Gerard de Commarque partecipò alla prima crociata perdendo tutti i suoi beni. Divenne templare e consegnò il suo castello all'ordine, agli inizi del XII secolo . Gli rimase però il blasone, che raffigura (L'unico per ora a mia conoscenza) l'ARCA DELL'ALLEANZA in campo blu con due stelle d'oro. Questo probabilmente deriva dal nome stesso di Commarque, che è stato fatto derivare dalle parole latine cum arca. Chi conosce un poco i blasoni nobiliari e come vengono creati, può domandarsi il perchè di quelle parole. Ciò ha fatto scrivere a Jean Luc Aubarbier autore di un celere libro, che "un vero Codice da Vinci si dissimula nelle rovine del castello". 
Forse, si chiede questo autore, l'Arca dell'Alleanza, riportata da Gerard o dai templari si nasconde
in una delle innumerevoli grotte alla base della falesia ?   Sto cercando di documentarmi maggiormente su questo castello. Se scoprirò ancora qualcosa ve lo rivelerò. Intanto ho trovato che Ridley Scott vi ambientò alcune scene del suo "I duellanti"     A presto

lunedì 11 marzo 2013

Il cuore di RICCARDO CUOR DI LEONE.

Le notizie dell'analisi sul cuore di Riccardo I Cuor di Leone hanno colto un pò di sorpresa la stampa mondiale. Eco è stato dato all'avvenimento per la fama che ancora oggi gode questo re, che nel bene e nel male è stato uno dei principali protagonisti delle crociate e comparsa o comprimario speciale nei films su Robin Hood che periodicamente vengono prodotti.   Qui vorrei dire qualcosa di diverso rispetto alle analisi sul cuore che trovate facilmente in rete . Devo comunque accennare i fatti più salienti. Il cuore fu ritrovato da Achille Deville nel 1838 in una campagna di scavi alla cattedrale di Rouen, era in una scatola di piombo ed a quanto pare, già ridotto allo stato di polvere.
Chi oggi ha analizzato questi resti, Philippe Charlier, dell'ospedale universitario Raymond Poincaré di Garches, vicino Parigi, ha scoperto gli ingridienti usati per imbalsamare il cuore. utilizzando 2 grammi degli 80 presenti nella cassetta. Essi di per sé rivelano una cura inusuale. Oltre mercurio e creosoto, sostanze usate per l'imbalsamazione, è stato trovato mirto, menta, margherita e una sostanza che ha creato stupore, l'incenso, che normalmente non veniva usato se non nei casi di persone sacre....
In sostanza, se vogliamo trovare un mistero nell' operazione di imbalsamazione del cuore di Riccardo, questo sta proprio nell'uso dell'incenso, perchè ciò vorrebbe significare che era considerato una persona sacra. Questo non risulta dai libri di storia, dove anzi si dice che un vescovo inglese del 13° secolo affermò che il re doveva passare 33 anni nel Purgatorio per purificarsi dei suoi peccati.
Ma io vi avevo promesso qualcosa di nuovo, ed eccolo qui. La stranezza dell'uso dell'incenso va nella stessa direzione di quanto rivelato anni fa da Guy Gruais e Guy Mouny nel libro "Giza, la porta dell'infinito ". Qui, per quanto in un altro contesto, viene fatto notare che sul gisant di Riccardo, che è nell'abbazia di Fontevraud, vi sono diverse STELLE di DAVIDE, e questo è strano perchè infatti decorare con un  simbolo ebraico il catafalco di un re Cristiano? (Se aguzzate gli occhi le potete vedere in qualunque foto del gisant).
Ma la risposta viene oggi dall'autopsia del cuore, Evidentemente Riccardo era considerato in qualche modo SACRO, perchè è dalla stirpe di Davide che nasce il Signore. La stella di Davide simboleggia oggi  l'alleanza tra il Cielo e la Terra. (Resta dubbio però se avesse lo stesso significato ai tempi di Riccardo) . Comunque, se  i contemporanei consideravano Riccardo come un Santo, ne deduco che c'è ancora molto da studiare su questo personaggio peraltro sviscerato (mi si perdoni il termine) in tutti i modi. Forse alcuni fatti storici vanno guardati da un'altra angolazione.
Si può forse obiettare che sicuramente i Plantageneti cercavano di nobilitare la loro origine, come del resto molte dinastie medievali.  In quel senso va ad esempio anche il tentativo di Enrico II e Riccardo di cercare di far derivare la loro discendenza dal mitico re Artù, col ritrovamento del corpo a Glastonbury.   Non va dimenticata  però  nemmeno l'origine mostruosa della dinastia di Riccardo, con la presunta 'antenata indemoniata, e nemmeno la fine della dinastia,  con Riccardo III, anche lui mostro e di crudeltà e  per esser nato deforme, dopo una gestazione di due anni, già con denti e capelli lunghi.
Qui le foto del cuore, della cassetta che lo conteneva e del prof. Philippe Chrlier

mercoledì 6 marzo 2013

La Tomba di Riccardo Cuor di Leone.

Quattro anni fa mi fu pubblicato sulla rivista Cronos un mio articolo sulla morte e la sepoltura di Riccardo Cuor di Leone che presentavano alcuni punti mal studiati. Avevo anni prima visitato i resti del castello di Chalus, nel Limousin, e già allora avevo notato che alcuni elementi non combaciavano con la versione che si legge comunemente in una storia succinta dell'evento. In breve,  Riccardo voleva impadronirsi di un tesoro che era stato trovato dal castellano del luogo. Con la sua spavalderia, cavalcando intorno alle mura del castello, che era maldifeso, era stato ferito al collo da una freccia. La ferità malcurata andò in cancrena ed il re dopo alcuni giorni morì. Le discrepanze notate vertono principalmente sul luogo da cui si presume venisse lanciata (probabilmente a mano) la freccia, perchè a Chalus, non c'è un solo castello, ma due. Inoltre la maggior parte dei testi indicano che il feritore del re, Pierre Basile,  fu lasciato libero per magnanimità da Riccardo, ma fu comunque giustiziato dai soldati .Questo pare invece non sia vero, perchè in registri notarili si trovano tracce di contratti effettuati in anni successivi. Un altro enigma è se la madre di Riccardo, Eleonora d'Aquitania sia stata presente alla morte del figlio. Sembra ormai accertato che La regina assisté gli ultimi momenti del figlio, a differenza invece della moglie del re Plantageneto.    

Le spoglie di Riccardo furono smembrate, come era usanza,  le viscere rimasero ad ammorbare il suolo del Poitou dove era morto, il cervello fu sepolto all'abbazia di Charroux,  le spoglie  all'abbazia di Fontevraud, mentre  il cuore fu inviato alla città fedele, Rouen.
Nel corso di uno dei miei viaggi in Francia ebbi modo di visitare l'abbazia di Fontevraud ed ebbi la fortuna di capitare mentre facevano dei lavori di restauro. Avevano tolto il pavimento della grande chiesa abbaziale ed erano venute alla luce le tombe originarie di  Riccardo, Eleonora, Enrico II ed Isabella d'Angouleme, la moglie di Giovanni il fratello di Riccardo.Le tombe erano aperte, perchè all'epoca della rivoluzione i resti furono dispersi; erano praticamente come delle casse da morto di pietra invece che di legno ed ebbi modo di notare che erano molto piccole. Strano, perchè  Riccardo, aveva preso peso negli ultimi anni e comunque era un uomo di certo non basso.  Conservo gelosamente la foto che scattai all'epoca, anche perchè da allora non ho trovato in testi o in internet una foto analoga. Oggi il pavimento della chiesa è richiuso e chissà se il visitatore ha una indicazione sul dove si trovano (o si trovavano originariamente, se non sono state rimosse ) le tombe.  
Ve lo dico io:  erano quasi al di sotto dello strano affresco che qui allego che risale all'epoca medievale e che mostra in un cartiglio i nomi dei quattro reali defunti. Poichè le tombe che ho visto erano quattro o al massimo cinque si può dedurre che fossero disposte come i nomi nella pittura.
A lato di questa vi sono i resti di un'altro affresco  che mostrava Raimondo VII di Tolosa, il figlio di Giovanna Plantageneto, la sorella di Riccardo che si dice era bellissima e lo aveva anche seguito nella sua crociata in Terrasanta.
Queste tombe ormai non esistono più.    Resta da parlare del cuore di Riccardo e dei suoi misteri, visto che ora è stato analizzato. Ve ne parlerò diffusamente nel prossimo post,per intanto vi do il link al mio sito dove potete trovare le foto del castello di Chalus, dove Riccardo morì.

http://www.webalice.it/f_frosali/la_morte_e_la_sepoltura_di_RICCARDO_CUOR_DI_LEONE.html