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martedì 23 novembre 2010

IL CORNO DELL'UNICORNO



Non c'è solo Kornis Castle in Romania a vantare legami con esseri mitici come gli unicorni. C'è ad esempio un altro castello, che si trova in Scozia, a possedere addirittura uno dei corni di questo animale. Non solo, questo maniero, il cui nome non dirò ora, è la residenza di uno dei più noti clan scozzesi, e possiede altri due oggetti, forse magici, e quantomeno strani. Uno è addirittura un drappo che si dice intessuto dalle fate e che dà la vittoria se dispiegato in battaglia, ma solo per tre volte, l'altro è invece una misteriosa coppa. Addentrandomi nelle leggende e in ciò che di storico si può oggi desumere dai testi che trattano l'argomento, mi sono imbattuto in innumerevoli notizie, molte volte contradditorie, tanto che ci sarebbe da scrivere un libro su questi tre oggetti,(ed è stato già fatto da altri) per cui non si può liquidare la materia con un semplice spot su un blog, da leggersi in un fiato. Spezzerò allora la narrazione in tre parti e mi occuperò adesso del solo corno, tralasciando il castello, che tra l'altro ha anche dei fantasmi, e gli altri due oggetti.
Dunque il corno in questione, che dalla parte aperta, ha incisi 7 medaglioni, di cui 4 con animali, pare abbia la sua origine nel 10 secolo,(altri posticipano al 16°) ed era usato per bere dai capi del clan MacLeod (ormai l'ho detto) che dovevano vuotarlo tutto di un fiato per provare la loro mascolinità.
Viene comunemente chiamato "il corno di Sir Rory Mor "dal nome del 15° capoclan dei Mac Leod.
A parte la leggenda dell'unicorno, non ben specificata, ve ne sono altre due legate a "corna".
La prima racconta del terzo capoclan, Malcom, che una notte incontrò in un bosco un toro che terrorizzava la popolazione. Armato solo di un pugnale lo scozzese uccise la bestia( si racconta di nuovo una delle fatiche di Ercole?) e questo atto di valore gli valse l'amore della moglie del capoclan dei Fraser che lasciò il marito, innescando così un feudo che durò diversi anni. Un corno del toro era stato mozzato e portato al castello divenne col tempo l'oggetto usato dai capiclan come detto sopra.( Non era un unicorno dunque!).
Un'altra leggenda lega i Mac Leod ad un corno (non lo stesso di prima). Pare dunque che nel 1500 Thormod, 12° capo recandosi in visita ad Argyll, del clan Campbell al castello di Inverary, scoprì che un uomo del suo clan, riconosciuto colpevole di vari delitti, era stato condannato ad essere maciullato da un toro. Per farla breve, dopo aver tentato di salvarlo, alla fine scese lui stesso nell'arena e con un solo pugnale, uccise l'animale.
E' per questo che lo stemma dei macLeod mostra la testa di un toro!
Il castello dove si trovano gli oggetti è Dunvegan!

domenica 14 novembre 2010

storie e leggende della Russia-la città perduta di Kitezh




IL LAGO SVETLOYAR E LA CITTA' FANTASMA
Pare sia ormai accertato che l'origine del lago Svetloyar sia dovuta all'impatto di un meteorite. Indagini dei sedimenti, che hanno rilevato un alto contenuto di pomice, lo confermerebbero. Il lago è piccolo, ha una forma circolare circa 450 m. x 350, con una profondità di 30 metri, ha cioè la forma di un piatto o disco (volante?), ma malgrado le sue piccole dimensioni porta con sé molti misteri. Intanto le sue acque sono curative, e torme di pellegrini si riversano ogni anno sulle sue rive alla ricerca di una cura, c'è poi una devozione speciale per la madre di Dio che ha lasciato qui la sua impronta.
Ma la storia più bella è quella che si racconta intorno alla perduta, fantastica, forse immaginaria città di Kitezh. Questa pare dorma il suo sonno nelle acque del lago, sprofondata qui per sfuggire ad un'invasione di tartari. E' curioso che, malgrado il contesto sia leggendario, l'invasione tartara in questione sia localizzata nel tempo ad una data ben precisa, il 1238. La città era introvabile già allora, ma gli invasori, grazie all'aiuto di un traditore, riuscirono finalmente a localizzarla. Per sfuggire ai tartari il principe e il popolo si misero a pregare ferventemente e Dio li aiutò perche i nemici, in vista della città, la videro sprofondare nel lago. Saltuariamente, si racconta, le campane sommerse, fanno ancora udire la loro voce.
Questa leggenda ricorda altre forse più note a noi occidentali, le citta perdute di Js, al largo della Bretagna, o Lyonesse, ad ovest della Cornovaglia, per citare le prime che mi vengono in mente.
Ogni grande nazione che si affaccia sul mare ha le sue città perdute negli abissi, e questo senza neanche scomodare Atlantide.
Kitezh per i russi è divenuta il simbolo della purezza, della tenacia e dell'invincibilità.
E' però anche un'opera di Rimsky Korsakov che si appassionò al tema, è inoltre un'asteroide della fascia principale ed anche una rete di beneficienza che cerca di dare una famiglia a bambini orfani.
Non poco per una piccola parola come KITEZH!!!

f.f.

sabato 13 novembre 2010

Il velo di Santa Anna


Questo post è il seguito ideale del precedente: "APT- la cripta sotto la cripta"

Una delle reliquie più strane della cattedrale di Apt è quella chiamata "Il velo di santa Anna". Si tratta di un tessuto di lino che oggi è sotto vetro . Sembra sia stato fatto a Damietta tra il 1094 e il 1100 sotto il regno del califfo Mustali. Questa reliquia è stata posta sulla tomba di santa Anna dal crociato Rambaud de Simiane, di ritorno dalla prima crociata. Sbagliano quindi coloro che la reputano un resto dei vestiti della santa.
Si può rimarcare che sono ritratte figure umane, fatto del tutto insolito nella tradizione araba.


venerdì 12 novembre 2010

storie e leggende della Transilvania -KORNIS CASTLE IL CASTELLO DELL'UNICORNO




Vicino al villaggio di Manastiirea si possono osservare le rovine del Castelul Kornis che fu costruito a
partire dal 1573 ed è legato ad una curiosa leggenda.
Sembra che un unicorno si aggirasse nelle vicinanze del villaggio, disturbando particolarmente i monaci di un monastero benedettino. Uno dei membri della famiglia Kornis, per accontentarli, attese al varco nella boscaglia l'unicorno e con un colpo della sua daga riuscì a decapitarlo. Il blasone della famiglia Kornis che si può osservare su alcuni scudi in pietra nelle rovine del castello, porta tuttora inciso un unicorno con una freccia che gli esce dalla bocca aperta.
E' chiaro il riferimento alla estirpazione delle vecchie credenze per opera della nuova religione.
Di questo castello si dice anche che l'imperatrice Maria Teresa venisse segretamente qui ad incontrare un giovane ufficiale di cui si era invaghita.
Si dice anche che nel 1905 alcuni operai italiani che lavoravano al castello, non riuscendo nel loro lavoro, sacrificarono un ragazzo ritardato murandolo in una diga, che funziona tuttora.
E' di questi giorni la notizia che mi giunge dalla Romania. Pare che la figlia di Kornis abbia rivendicato il castello che ristrutturato dovrebbe diventare una struttura turistica. C'è da augurarselo!

lunedì 1 novembre 2010

L'occhio del SAHARA



Spettacolare vero? Queste immagini si riferiscono ad a struttura che si trova in Mauritania dal diametro di una cinquantina di km. Sembra si tratti di un fenomeno di erosione e che non sia stata provocata dalla caduta di un meteorite, ma nessuno sa spiegarsi il perchè della forma circolare. E' talmente grande che si può vedere dallo spazio ed è cosi' che è stata scoperta e questo la dice lunga sui tanti Soloni che vogliono il nostro pianeta ormai tutto scoperto, mappato e decodificato!
P.S. Se volete sapere qualcosa di più, cercate "Richat structure"