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venerdì 6 novembre 2009
La croce di SAINT GILLES
LA CROCE DI SAINT GILLES
E’ detta anche Croce d’Occitania o croce di Linguadoca o croce di Tolosa, o croce di Forcalquier.
E’ il simbolo dell’occitania e pare che sia stata usata la prima volta nell’araldica dei conti di Forcalquier in Provenza, per poi diffondersi in altre regioni quali anche l’Auvergne e il Limousin: Può essere accompagnata da una stella a 7 punte, che segna il movimento provenzale dei Félibrige e consta normalmente di una croce gialla in campo rosso i cui bracci finiscono in tre punte sormontate da sfere. Ha braccia uguali come la famosa croix pattée dei templari. Apparve come detto la prima volta presso i conti di Forcalquier e poi sotto il regno di Raimondo V conte di Tolosa nel 1165
Nel 1950 Henri Rolland ha formulato l’ipotesi che la sua origine sia nella piccola cittadina di Venasque in Provenza dove tra l’altro esiste un battistero enigmatico che forse era già un tempio romano dedicato a Venere.
Invece secondo Roger Camboulives questo simbolo deriva dalla croce nestoriana utilizzata nel Turkestan e sarebbe arrivata in Provenza tramite i visigoti. Secondo lui le piccole sfere indicherebbero le dodici case dello zodiaco. Molte altre sono le teorie che fanno risalire l’origine della croce a luoghi fascinosi della Provenza, secondo significati più o meno esoterici: tra questi va citato almeno anche il paese di Ganagobie con i suoi strani affreschi .
Ma, come dico sempre, a forza di scavare su un fatto storico poco noto, si possono trovare fatti interessanti e generalmente antergare la nascita di una leggenda o di un simbolo.In proposito, indagando su questa croce ho trovato che lo storico Patrice Georges Rufino, nel suo bellissimo libro a grande formato “Clovis contre Alaric” riporta tra l’altro che la municipalità di Tolosa ha fatto erigere una immensa croce di bronzo di sedici metri del peso di venti tonnellate, incassata in un supporto di granito. Le origini della croce secondo Rufino sarebbero addirittura visigote in quanto l’ha rintracciata su uno dei rari pezzi monetari esistenti emessi verso il 580 nel nome di Ermenegildo, il figlio ribelle di Leovigild che si era arrogato il diritto di battere moneta. Il pezzo è d’oro e la croce è proprio quella. Si ritrova di nuovo in un pezzo emesso sotto il regno di Egica e questa è veramente strana, aggiungo io, in quanto è posta su una specie di piramide a gradoni, ed è sormontata da un’altra croce, questa volta pattée, il simbolo che poi diventerà dei templari. Un pezzo quindi che potrebbe far colare tanto inchiostro!
Fabrizio Frosali
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