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lunedì 11 marzo 2013

Il cuore di RICCARDO CUOR DI LEONE.

Le notizie dell'analisi sul cuore di Riccardo I Cuor di Leone hanno colto un pò di sorpresa la stampa mondiale. Eco è stato dato all'avvenimento per la fama che ancora oggi gode questo re, che nel bene e nel male è stato uno dei principali protagonisti delle crociate e comparsa o comprimario speciale nei films su Robin Hood che periodicamente vengono prodotti.   Qui vorrei dire qualcosa di diverso rispetto alle analisi sul cuore che trovate facilmente in rete . Devo comunque accennare i fatti più salienti. Il cuore fu ritrovato da Achille Deville nel 1838 in una campagna di scavi alla cattedrale di Rouen, era in una scatola di piombo ed a quanto pare, già ridotto allo stato di polvere.
Chi oggi ha analizzato questi resti, Philippe Charlier, dell'ospedale universitario Raymond Poincaré di Garches, vicino Parigi, ha scoperto gli ingridienti usati per imbalsamare il cuore. utilizzando 2 grammi degli 80 presenti nella cassetta. Essi di per sé rivelano una cura inusuale. Oltre mercurio e creosoto, sostanze usate per l'imbalsamazione, è stato trovato mirto, menta, margherita e una sostanza che ha creato stupore, l'incenso, che normalmente non veniva usato se non nei casi di persone sacre....
In sostanza, se vogliamo trovare un mistero nell' operazione di imbalsamazione del cuore di Riccardo, questo sta proprio nell'uso dell'incenso, perchè ciò vorrebbe significare che era considerato una persona sacra. Questo non risulta dai libri di storia, dove anzi si dice che un vescovo inglese del 13° secolo affermò che il re doveva passare 33 anni nel Purgatorio per purificarsi dei suoi peccati.
Ma io vi avevo promesso qualcosa di nuovo, ed eccolo qui. La stranezza dell'uso dell'incenso va nella stessa direzione di quanto rivelato anni fa da Guy Gruais e Guy Mouny nel libro "Giza, la porta dell'infinito ". Qui, per quanto in un altro contesto, viene fatto notare che sul gisant di Riccardo, che è nell'abbazia di Fontevraud, vi sono diverse STELLE di DAVIDE, e questo è strano perchè infatti decorare con un  simbolo ebraico il catafalco di un re Cristiano? (Se aguzzate gli occhi le potete vedere in qualunque foto del gisant).
Ma la risposta viene oggi dall'autopsia del cuore, Evidentemente Riccardo era considerato in qualche modo SACRO, perchè è dalla stirpe di Davide che nasce il Signore. La stella di Davide simboleggia oggi  l'alleanza tra il Cielo e la Terra. (Resta dubbio però se avesse lo stesso significato ai tempi di Riccardo) . Comunque, se  i contemporanei consideravano Riccardo come un Santo, ne deduco che c'è ancora molto da studiare su questo personaggio peraltro sviscerato (mi si perdoni il termine) in tutti i modi. Forse alcuni fatti storici vanno guardati da un'altra angolazione.
Si può forse obiettare che sicuramente i Plantageneti cercavano di nobilitare la loro origine, come del resto molte dinastie medievali.  In quel senso va ad esempio anche il tentativo di Enrico II e Riccardo di cercare di far derivare la loro discendenza dal mitico re Artù, col ritrovamento del corpo a Glastonbury.   Non va dimenticata  però  nemmeno l'origine mostruosa della dinastia di Riccardo, con la presunta 'antenata indemoniata, e nemmeno la fine della dinastia,  con Riccardo III, anche lui mostro e di crudeltà e  per esser nato deforme, dopo una gestazione di due anni, già con denti e capelli lunghi.
Qui le foto del cuore, della cassetta che lo conteneva e del prof. Philippe Chrlier

mercoledì 6 marzo 2013

La Tomba di Riccardo Cuor di Leone.

Quattro anni fa mi fu pubblicato sulla rivista Cronos un mio articolo sulla morte e la sepoltura di Riccardo Cuor di Leone che presentavano alcuni punti mal studiati. Avevo anni prima visitato i resti del castello di Chalus, nel Limousin, e già allora avevo notato che alcuni elementi non combaciavano con la versione che si legge comunemente in una storia succinta dell'evento. In breve,  Riccardo voleva impadronirsi di un tesoro che era stato trovato dal castellano del luogo. Con la sua spavalderia, cavalcando intorno alle mura del castello, che era maldifeso, era stato ferito al collo da una freccia. La ferità malcurata andò in cancrena ed il re dopo alcuni giorni morì. Le discrepanze notate vertono principalmente sul luogo da cui si presume venisse lanciata (probabilmente a mano) la freccia, perchè a Chalus, non c'è un solo castello, ma due. Inoltre la maggior parte dei testi indicano che il feritore del re, Pierre Basile,  fu lasciato libero per magnanimità da Riccardo, ma fu comunque giustiziato dai soldati .Questo pare invece non sia vero, perchè in registri notarili si trovano tracce di contratti effettuati in anni successivi. Un altro enigma è se la madre di Riccardo, Eleonora d'Aquitania sia stata presente alla morte del figlio. Sembra ormai accertato che La regina assisté gli ultimi momenti del figlio, a differenza invece della moglie del re Plantageneto.    

Le spoglie di Riccardo furono smembrate, come era usanza,  le viscere rimasero ad ammorbare il suolo del Poitou dove era morto, il cervello fu sepolto all'abbazia di Charroux,  le spoglie  all'abbazia di Fontevraud, mentre  il cuore fu inviato alla città fedele, Rouen.
Nel corso di uno dei miei viaggi in Francia ebbi modo di visitare l'abbazia di Fontevraud ed ebbi la fortuna di capitare mentre facevano dei lavori di restauro. Avevano tolto il pavimento della grande chiesa abbaziale ed erano venute alla luce le tombe originarie di  Riccardo, Eleonora, Enrico II ed Isabella d'Angouleme, la moglie di Giovanni il fratello di Riccardo.Le tombe erano aperte, perchè all'epoca della rivoluzione i resti furono dispersi; erano praticamente come delle casse da morto di pietra invece che di legno ed ebbi modo di notare che erano molto piccole. Strano, perchè  Riccardo, aveva preso peso negli ultimi anni e comunque era un uomo di certo non basso.  Conservo gelosamente la foto che scattai all'epoca, anche perchè da allora non ho trovato in testi o in internet una foto analoga. Oggi il pavimento della chiesa è richiuso e chissà se il visitatore ha una indicazione sul dove si trovano (o si trovavano originariamente, se non sono state rimosse ) le tombe.  
Ve lo dico io:  erano quasi al di sotto dello strano affresco che qui allego che risale all'epoca medievale e che mostra in un cartiglio i nomi dei quattro reali defunti. Poichè le tombe che ho visto erano quattro o al massimo cinque si può dedurre che fossero disposte come i nomi nella pittura.
A lato di questa vi sono i resti di un'altro affresco  che mostrava Raimondo VII di Tolosa, il figlio di Giovanna Plantageneto, la sorella di Riccardo che si dice era bellissima e lo aveva anche seguito nella sua crociata in Terrasanta.
Queste tombe ormai non esistono più.    Resta da parlare del cuore di Riccardo e dei suoi misteri, visto che ora è stato analizzato. Ve ne parlerò diffusamente nel prossimo post,per intanto vi do il link al mio sito dove potete trovare le foto del castello di Chalus, dove Riccardo morì.

http://www.webalice.it/f_frosali/la_morte_e_la_sepoltura_di_RICCARDO_CUOR_DI_LEONE.html