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martedì 13 ottobre 2009

KHARTOUM (the siege of Khartoum)



Esistono diverse versioni che raccontano la morte di Gordon. Una ci dice che morì difendendo le mura combattendo all’ultimo sangue. tra pile di arabi uccisi. La più romantica versione è quella che lo vede finire la sua ultima sigaretta e approssimarsi a scendere la scala principale della sua residenza con indosso un vestito bianco nuovo fiammante e un fez rosso. Uno dei generali del Mahdi lo trafigge con la lancia e gli spicca la testa dal busto. E’ la versione che troviamo in un famoso dipinto contemporaneo degli avvenimenti, di George William Joy ed è quella riportata dal film “Khartoum” del 1966 di Basil Dearden .
E’ più probabile invece, come riportò un prete austriaco sopravvissuto, che dopo aver minato il suo palazzo si sia diretto verso la chiesa della missione austriaca con i pochi soldati rimastigli. Prima di raggiungere la chiesa da una strada laterale emerse un nutrito gruppo di arabi che subito aprì il fuoco e Gordon cadde.
Comunque siano andate le cose sappiamo il seguito: mentre resta un mistero sulla sorte del corpo di Gordon, la sua testa spiccata dal busto fu portata dal Mahdi, e qui la vide Rudolf Anton von Slatin (Slatin Pasha) un avventuriero austriaco che era prigioniero. I dervisci, infatti, buttarono nella sua cella un involto sanguinolento con dentro la testa del Generale.
Si dice che il Mahdi fu contrariato dalla morte del suo avversario, perché sperava di prenderlo vivo per avere una potente arma con cui ricattare l’Inghilterra.
Però ordinò ugualmente che la testa di Gordon fosse infilata su una picca e fissata su un albero onde fungere da bersaglio per i suoi uomini che potevano mostrare il loro disprezzo gettando pietre e altre cose “mentre i falchi del deserto volavano lenti al di sopra”.

La fine delle operazioni

I quattro battelli mandati troppo tardi a salvare Gordon fecero marcia indietro; le loro vicissitudini sono degne di un romanzo. Tra incagli, affondamenti, lotte con gli arabi che li bersagliavano dalle rive, comunque la maggior parte degli uomini riuscirono a tornare al porto da cui erano partiti.
Che cosa era accaduto intanto dell’altra colonna, quella che doveva fare il percorso più lungo e risalire il Nilo partendo da una posizione più a valle? Il loro cammino attraverso le cateratte fu lento e nel frattempo Khartoum cadde, il 10 febbraio si trovarono di fronte un gruppo nemmeno tanto numeroso di Ansar. Nella battaglia di Kirbekan che ne seguì il generale Earle, capo della spedizione, fu ucciso. Poco tempo dopo raggiunsero il punto del Nilo, dove giaceva ancora lo scafo della nave Abbas naufragata e i resti dei cadaveri del colonnello Stewart coi suoi uomini.
Poi iniziò la ritirata, che fu compiuta anche dalla colonna del deserto, perché lo scopo della spedizione non era stato raggiunto. Le due colonne si congiunsero e riuscirono a tornare a Korti, da dove erano partite. Il Mahdi era ormai padrone di tutto il Sudan.
Ciò tuttavia non chiuse del tutto le operazioni perché vi furono altre due battaglie vicino alla costa, a Hashin e Tofrik. L’Inghilterra aveva perduto la faccia e la partita ma non dimenticò.
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Se volete saperne di più procuratevi il n.8 di CRONOS.
Fabrizio Frosali

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