Cerca nel blog

mercoledì 16 giugno 2010

I leoni del PRIORATO di SERRABONA




Serrabona è un’oasi nel deserto. Non di sabbia perché il territorio intorno è costituito da macchia, ma il paesaggio è severo, e quando arriviamo al monastero pare davvero di essere in un’oasi. La cosa più rimarchevole del luogo è la rappresentazione dei leoni sino alla nausea. Ve ne sono alcuni che si seguono, altri che si affrontano in un insieme d’iconografie che ricordano Daniele nella fossa dei leoni o l’epopea di Gilgamesh. Qui conviene ricordare che le dodici tribù di Giuda si raggruppavano a tre per tre sotto emblemi che corrispondevano alle quattro lettere del nome di Yaveh: Y, H, W, H.
Y sta per l’uomo, H per il leone, W per il toro e la seconda H per l’aquila, che sono anche in forma leggermente diversa i simboli dei quattro evangelisti, il tetramorfo, i quattro viventi in forma alata che appaiono in tante raffigurazioni ai piedi del Signore. Forse molto semplicemente l’ignoto scultore ci voleva far sapere che apparteneva alla tribù di Giuda….
Ma il luogo a noi visitatori, non può non riportare alla mente il portale della cattedrale di Saint Trophime ad Arles…
Due sono comunque gli elementi più rimarchevoli di Serrabona: il primo è una tribuna nel centro del Priorato, si tratta di una struttura unica nell’arte catalana e di cui se ne contano una o due sole in tutta Europa una piattaforma sorretta da quindici colonne e pilastri di cui dodici decorati da capitelli di un’arte sublime. L’artista è ignoto ed è stato soprannominato “il maestro delle tribune” e si pensa provenga dall’atelier di S. Michel de Cuxa in quanto riprende migliorandoli, alcuni di questi temi.
Il secondo elemento è il chiostro che qui non è quadrato ma, a causa del luogo impervio dove sorge Serrabona, non è altro che un corridoio aperto su una terrazza e la valle, ornato di capitelli: l’apertura è disposta a sud e d’inverno è molto soleggiato e questo lo rende davvero un luogo unico.

Nessun commento:

Posta un commento