Cerca nel blog

domenica 20 giugno 2010

IL CASTELLO FANTASMA



Non solo i castelli hanno i fantasmi ma ce ne è uno che è un fantasma lui stesso!
Chi si può fregiare di questo titolo è il castello di Ussel che si trova in val d'Aosta.
Questa costruzione scompare alla vista nelle ore più calde del giorno, quando i contrasti di colore diminuiscono, nella foschia che proviene dal fiume, e i colori del maniero si confondono con quelli della roccia dietrostante.
Per rivedere il castello si deve attendere la sera o la mattina del giorno dopo, perchè si crei un contrasto di colori.
Ecco qui alcune foto di quando il castello è visibile....

L'ARCA di NOE' nelle ALPI


Pare che ogni catena montuosa si sia voluta assicurare l'onore di aver avuto il transito o l'attracco dell'Arca di Noè. Le Alpi non fanno eccezione. Vicino a Como, non lontano da Bolsanigo c'è un monte, chiamato SASSO MANDUINO che ha, come nel precedente post dedicato all'ARCA dei Pirenei, degli strani anelli di ferro che sarebbero serviti per ancorarla.
Ma questa tradizione ha forse più credito di quella pirenaica, perchè qui vicino c'è anche la CRESTA o SASSO delle STAMPE dove si possono trovare, incise nella pietra, le impronte delle zampe di ogni specie di animale. Senza dubbio quelli usciti dall'Arca!
Ecco intanto una bella immagine del SASSO MANDUINO!

mercoledì 16 giugno 2010

I leoni del PRIORATO di SERRABONA




Serrabona è un’oasi nel deserto. Non di sabbia perché il territorio intorno è costituito da macchia, ma il paesaggio è severo, e quando arriviamo al monastero pare davvero di essere in un’oasi. La cosa più rimarchevole del luogo è la rappresentazione dei leoni sino alla nausea. Ve ne sono alcuni che si seguono, altri che si affrontano in un insieme d’iconografie che ricordano Daniele nella fossa dei leoni o l’epopea di Gilgamesh. Qui conviene ricordare che le dodici tribù di Giuda si raggruppavano a tre per tre sotto emblemi che corrispondevano alle quattro lettere del nome di Yaveh: Y, H, W, H.
Y sta per l’uomo, H per il leone, W per il toro e la seconda H per l’aquila, che sono anche in forma leggermente diversa i simboli dei quattro evangelisti, il tetramorfo, i quattro viventi in forma alata che appaiono in tante raffigurazioni ai piedi del Signore. Forse molto semplicemente l’ignoto scultore ci voleva far sapere che apparteneva alla tribù di Giuda….
Ma il luogo a noi visitatori, non può non riportare alla mente il portale della cattedrale di Saint Trophime ad Arles…
Due sono comunque gli elementi più rimarchevoli di Serrabona: il primo è una tribuna nel centro del Priorato, si tratta di una struttura unica nell’arte catalana e di cui se ne contano una o due sole in tutta Europa una piattaforma sorretta da quindici colonne e pilastri di cui dodici decorati da capitelli di un’arte sublime. L’artista è ignoto ed è stato soprannominato “il maestro delle tribune” e si pensa provenga dall’atelier di S. Michel de Cuxa in quanto riprende migliorandoli, alcuni di questi temi.
Il secondo elemento è il chiostro che qui non è quadrato ma, a causa del luogo impervio dove sorge Serrabona, non è altro che un corridoio aperto su una terrazza e la valle, ornato di capitelli: l’apertura è disposta a sud e d’inverno è molto soleggiato e questo lo rende davvero un luogo unico.

sabato 12 giugno 2010

la MADONNA dai seni nudi


In un remoto angolo dei Pirenei, a C..... de L....... , nell'Alta Garonna si trova un dipinto molto enigmatico che presenta, più lo si osserva, strane anomalie. La pittura rappresenta un giudizio universale, ma è molto di più. In alto, accanto al Cristo le cui piaghe sanguinano, c'è una spada fiammeggiante che attraversa il cielo, che potrebbe essere una visione dell'apocalisse di Giovanni, ma anche il ricordo di quei tanti oggetti volanti che attraversarono i cieli pireneici nel medioevo e che forse dettero origine alla razza maledetta dei cagots.. Ma la cosa più sconcertante è la raffigurazione della Madonna (ma è davvero lei?). Essa si comprime i seni nudi ed il latte ne sprizza, per lenire le piaghe del Figlio... (Guardate in alto a sinistra della foto...)
Inoltre, e questo l'ha notato il sottoscritto, Il Figlio ha un piede con sei dita. Questo è strano perchè l'esadattilia veniva data dai pittori del medioevo ai santi, ma non al Cristo a quanto viene scritto. Sempre più spesso invece mi trovo davanti a dipinti medioevali restaurati recentemente (vedi Duomo di Padova) proprio nelle mani e nei piedi, oppure vengono lasciate delle macchie nei punti nevralgici, in modo da non dare sospetto allo spettatore inconsapevole.
Non ho voluto mettere scientemente il nome del paesino vicino a cui questa chiesa si trova e non mi stupirei che adesso, a seguito di qualche restauro, i piedi avessero di nuovo 5 dita e i seni della Madonna fossero coperti...

mercoledì 9 giugno 2010

le paurose torri di MERLE



Se c'è un posto che mi riempie di inquietudine, questo è il sito delle torri di Merle. Si deve forse al luogo selvaggio sepolto da una vegetazione lussureggiante, oppure sono reminiscenze ancestrali di fatti orrendi avvenuti qui, visto che il luogo è stato per lungo tempo riparo di briganti?
Si racconta che verso l'anno mille un capo di malfattori, chiamato Merle perchè fischiava come l'uccello omonimo, portò in una grotta sullo sperone roccioso (come allora si mostrava il sito) Eleonora, la figlia di un signore che aveva rapito e forzato a divenire la sua donna.
Dopo che la malcapitata ebbe avuto un figlio dal malvagio, una sera questa ricevette la visita di una donna strana, rivestita di una cappa scura, che le si presentò come Aida, la regina degli zingari.Per ringraziarla dell'ospitalità quest'ultima regalò a Eleonora un collare d'oro con incisi degli artigli d'orso e la predizione che suo figlio sarebbe divenuto un grande capo.
Passarono gli anni e sulla base di un disegno lasciato da Aida fu scoperto un tesoro che permise l'edificazione delle sette torri di Merle. Il figlio di Eleonora divenne sire Hugues de Merle e non si separò mai dal collare d'oro che portò con se nella tomba...
.........................
ma Merle è misteriosa per molti versi: sette è infatti un numero simbolico , ogni torre era associata ad uno dei pianeti che si conoscevano all'epoca , ai sette giorni della settimana e ai sette colori....

lunedì 7 giugno 2010

La torre delle streghe a SAINT PEE SUR NIVELLE


La torre o castello delle streghe si trova in paese basco e si reputa che un tempo fosse frequentato dalle streghe . Una notte il cancelliere Pierre de Lancre, che era accompagnato da una giovane zingara di 17 anni di nome Murgui, vide entrare nella stanza dove dormiva, la signora di Martinbelza, che era la padrona del castello, accompagnata dal diavolo e da una coorte di streghe. Ci fu poi una messa nera celebrata sul corpo nudo della dama di Lancinema che fu posseduta dal diavolo nella stessa camera del giudice.
Tutto questo portò a molti processi (circa 600!) in cui donne bambini e preti furono torturati e bruciati. Fu solo dopo una minaccia di insurrezione dei marinai, che tornati dalla pesca non trovavano più le loro mogli se non in attesa di processo (quelle che ancora non erano state bruciate!) che il parlamento di Bordeaux richiamò De Lancre.
La torre è comunque famosa anche per un assedio che vi fu posto, in epoche molto anteriori, da Riccardo cuor di Leone.

mercoledì 2 giugno 2010

Il cavaliere della rosa- la templare Gersende?


Nella chiesa di S. Giovanni di Malta a Aix en Provence si trova questa enigmatica statua di un cavaliere dal volto femmineo che tiene in mano una rosa. Si tratterebbe in realtà di Raymond Berenger III conte di Barcellona e Provenza, che fu il primo sovrano a divenire membro dell'ordina del tempio.
Questa è la tesi normalmente accreditata, ma immergendomi sempre di più in testi di difficile reperibilità, e che hanno prezzi alti, ho trovato un'altra ipotesi avanzata dallo storico Berlic Perussis. Ci viene detto che la statua rappresenterebbe la "templare" Gersende che all'epoca delle crociate difendette il Krak de Montreal e Moab in compagnia di un altro templare dal nome proprio di Montreal, signore di Rougon nel Verdon...
E'la prima volta che trovo il nome di una "templare"... Per quanto si sapesse che anche le donne potessero far parte dell'ordine, questa era una cosa piuttosto rara e fino ad ora non avevo trovato riferimenti precisi in merito.
Riferisco queste notizie che saranno molto interessanti a quei pochi tra i miei amici che seguono questi argomenti...

martedì 1 giugno 2010

castello templare di ROQUEMARTINE (Castellas)



Le rovine del castello templare di Roquemartine si trovano in Provenza vicino Eyguieres. Fu donato da un trovatore della famiglia di Cadenet, Elizias, che divenne templare a St. Gilles e morì nel 1230 difendendo il castello fortezza di Kirbet-Qumram contro gli assalitori sciiti provenienti dal Cairo.
Questo è il poco che ho potuto raccogliere su questo castellas le cui rovine si ergono tuttora maestose.