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domenica 14 settembre 2014

La prigione di DRACULA

Dalla stampa internazionale ricavo una notizia che sarà per molti di sicuro interesse. Pare che sia stato individuato il luogo dove Vlad Tepes III, meglio noto come Vlad Dracul o DRACULA sia stato tenuto prigioniero in giovane età. E' noto infatti che lui e suo fratello Radu furono presi  in ostaggio dai Turchi Ottomani nel 1442, per garantire la fedeltà di loro padre, Vlad Dracul II . Si sapeva che erano stati tenuti nel castello di Tokat, chiamato anche  fortezza Dazimon,  in Turchia. Tokat è una antichissima città, risalente al tempo degli Ittiti e si trova nella regione del Ponto. Ora scavi recenti hanno rivelato che il maniero è completamente circondato da gallerie segrete. Lo stesso archeologo che ci lavora, Ibrahim Cetin, ha affermato che è un luogo "molto misterioso". E' stato individuato un tunnel di 100 metri nella facciata nord, e alcune prigioni nei sotterranei. Le rovine si trovano su una ripida collina sopra la città attuale, ma è difficile stabilire l'esatta cella in cui era tenuto prigioniero Dracula, anche se si crede che sia una di quelle scoperte recentemente con gli scavi. 

giovedì 20 marzo 2014

Castello di MONTFORT a ARCHES nel CANTAL- (Castelli dei templari)

Nell'ambito di una delle ricerche che fo più che altro per passione, ho trovato finalmente un altro luogo in Francia, oltre quelli già individuati, in cui pare (il condizionale è d'obbligo) che i templari abbiano opposto resistenza agli ordini di arresto da parte degli armigeri di Filippo il Bello, nel lontano 1307.  Questi sono i pochi dati che ho potuto raccogliere per ora...
Sembra che  i Templari, avvertiti dal vescovo di Aurillac già dal 7 Ottobre, si rifugiarono e resistettero vittoriosamente sia nel castello di Montfort, che qui vedete, sia in quello a poca distanza di  Toursac, nel comune di Palminhac, di cui però non ho trovato traccia. I fondi monetari e gli oggetti di culto furono nascosti nei sotterranei. Una tradizione vuole che ci sia una corrispondenza tra il vescovo di Aurillac e i signori di Saint Flour e Ponsinhac. Questa corrispondenza si trovava in una cassa di archivi del Vaticano, di cui si impossessò poi Napoleone  e che è poi scomparsa.
Attenzione: di castelli di "Montfort" ce ne sono diversi in Francia. Questo si trova nel Cantal, e purtroppo non si visita.
Fabrizio Frosali
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martedì 21 gennaio 2014

Il VIMANA

Sembra che l'impero Rama fosse contemporaneo alla più nota Atlantide e alcuni esoteristi affermano che sia scomparso subito dopo la distruzione del continente atlantideo. Vi sono antichi poemi epici indiani che descrivono quella che pare essere una tremenda guerra tra Atlantidi e Rama, Quest'ultimo impero si estendeva dalla valle dell'Indo fino all'india del Nord.   Molti sono gli scritti che riportano tale guerra e le armi paurose in essa usata. Tra i più noti citiamo il Mahabharata e il Drona Parva. In essi ci sono descrizioni di grandi palle di fuoco che possono distruggere una città intera e di "Sguardi di Kapilla" capaci di ridurre in cenere mille uomini. Probabilmente vi erano più di sette grandi città, oltre a quelle in genere menzionate,  che includevano sicuramente Mohenjo-Daro e Harappa, dove effettivamente si è trovato qualcosa di strano, una evidenza palpabile che qualcosa di tragico deve essere accaduto nel lontano passato.Queste due città  erano i più importanti centri del regno ed erano molto simili tra loro. Potevano ospitare anche 40.000 abitanti e il loro diametro era di oltre 5 km. Erano divise in quartieri, gli edifici costruiti con malta cotta al forno con cortili interni, pozzi e scale e il  sistema fognario eccellente, molto più avanzato di una delle nostre città del XVIII secolo. Ma ad un tratto questa stupefacente civiltà scomparve repentinamente. Una delle ipo-
tesi addotte dagli scienziati per spiegare la loro fine fu proprio la guerra, suffragata anche da segni di bruciature ritrovati sui muri di Mohenjo Daro.  Un testo sanscrito risalente al secondo millennio avanti Cristo, il Rigveda, racconta di un popolo di invasori che intorno al 1500 avanti Cristo, guidato dal dio Indra attaccò le città della valle dell'Indo e le ridusse in cenere. Secondo David Davenport i testi sanscriti non sono solo leggende, ma riportano fatti veramente accaduti e descrivono armi molto avanzate tecnologicamente. Gli effetti di tali devastazioni ricordano le conseguenze di esplosioni nucleari, e Davenport ha ritrovato oggetti come braccioli, e anfore fusi insieme o vetrificati per effetto di un calore dell'ordine di 1500 gradi. Inoltre, quando Mohenjo-Daro fu scavata nel 1950, furono trovati molti scheletri di persone nelle strade, che spesso si tenevano per mano, proprio come le antiche epiche avevano descritto, e il tasso di radioattività che questi resti presentavano era alto come quello dei morti giapponesi a Hiroscima.  Gli ordigni che compivano tali devastazioni erano trasportati da Vimana e vi sono molte descrizioni di questi oggetti  in diversi testi.  Il Ramayana descrive il vimana come una nave circolare o cilindrica, con un doppio ponte, con oblò e un duomo, ma vi erano anche altri tre tipi di macchine volanti.  Sono stati ritrovati anche interi manuali di volo scritti da questi antichi indiani . Uno di questi è il Samara Sutradhara, ma molto più specifico è il Vaimanika Sastra che fu scoperto  in un tempio in india nel 1875 e descrive in dettaglio le manovre di volo, le precauzioni da prendere in lunghi voli, in uragani e come passare dall'energia solare a un altro tipo di energia . I Vimana erano tenuti nel Vimana Griha, una specie di Hangar ,e funzionavano con un propellente di colore giallo.
Una delle città devastate da una gigantesca esplosione si trovava fra il Gange e le montagne di Rajmahal anche questa spazzata via da ondate di  calore  estremo.
Per quanto resti materiali dei Vimana non si siano ancora ritrovati, sicuramente molti templi indu sono stati costruiti ripetendo le forme di queste macchine volanti. L'immagine
che allego, spero lo testimonia. L'altra è un disegno del Vimana, basato sugli scritti epici.